Primi passi

Puoi scegliere la sofferenza,
piangere al tuo funerale che ancora respiri.

Puoi ridurre al minimo la giornata,

smettere di dire buongiorno e buonanotte, definire uno stato che valga per ventiquattro ore, qualcosa per cui non ci sia d’augurarsi nulla di buono, una cosa che c’è. Punto.

Ed è pure ingombrante, ma bisogna tenersela.

Mica tanto per te,

quanto per gli altri,
che nutrano così tante aspettative,
le stesse che nutrivi tu per loro mentre li vedevi crescere.


Tutto capovolto ora.

Tu devi imparare a stare al mondo
e i tuoi figli devono sperare,
dirti che puoi farcela,
pazientare mentre sbagli,


darti la mano fino a quando non ti sentirai sicura
e crederci per te, che non ci credi più


e ricordarti la vita mentre stai in trincea a pensare che ti manca un motivo per dichiarare guerra al dolore.


Una volta eravamo noi.
Ora sei tu.

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