Morale della favola

Il nemico, se lo guardi negli occhi 

e sorridi senza muoverti di un passo, 

dopo poco si accartoccia su se stesso, 

come la carta quando brucia 

e trasforma le parole in fumo 

ed il vento se le porta via. Basta il vento. 

Tu sorridi e soffia. 

Sii gentile con il nemico, che nulla lo fa più infuriare, 

di quando s’agita tutto per cercare appiglio 

e tira fuori le unghie per aggrapparsi alle cose. 

A quel punto, se gli offri la tua mano 

e gli sfili via ogni pretesto, precipita nel vuoto, 

perché non conosce gesti d’amore il nemico 

e nemmeno la gratitudine. 

Sorridi e soffia. 

Non fa sconti il nemico, non ha pietà, 

non gli interessa la tua storia, teme il tuo coraggio, odia la tua libertà. Tu resisti. 

Sorridi e soffia. 

Quanto t’abbiamo stordito tutti 

con la storia del lupo cattivo, 

che finge amore e comprensione 

e poi ti mangia in un boccone. 

Ti avessi raccontato invece 

di come profuma d’oro e di pulito, 

dei modi gentili cuciti su misura 

e delle parole scelte con cura. 

Non c’entra il lupo e non ti salva il cacciatore. 

Ma tu l’hai già capito. 

Non muovi un passo. 

Aspetti il tuo nemico. 

Sorridi e soffi. 

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