L'affetto

Se pensi di avermi capita tutta,

non sai di quelle volte che mi sono seduta sul divano, testa fra le mani, pensando a come dire una volta ancora: pronti, partenza, via.

Non sai che sette volte su dieci rido perché non voglio che nessuno si preoccupi per me,

le altre tre me le godo,

è strano che tu non percepisca la differenza.

Non sai che quando mi dicono che sono una donna forte, mi tremano le gambe,

perché quasi sempre è il preambolo di un abbandono e mi toccherà provare a non deludere, fermare le ginocchia, sorridere [vedi sopra],

dire di sì e fare da me, che poi sarebbe da sola.

Non sai, per esempio, che non mi si può dire qualunque cosa, in qualunque modo,

aspettandosi che non m’importi nulla,

perché tanto sono forte, [vedi sopra].

Non sai che le parole sono la mia gioia,

ma pure il mio tormento, che quello che la gente dice è fatto di sillabe e lame contundenti

e mi squarcia la pelle ogni giudizio affrettato

che mi s’infila dentro.

Non sai, che la convinzione che hai di saper andare oltre l’apparenza,

il modo in cui ti compiaci di riuscire a capire le persone,

magicamente svanisce quando si tratta di me o di quelle come me,

che pure se predichi parità e diritti, ti piace tanto sentirti diversa,

per poter dire di essere migliore. [Vedi te].

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