Mi hai lasciato

Di sasso

Quello che mi hai lasciato in eredità 

è un posto vuoto che non ho più riempito. 

Il dovere di farcela da sola, che poco alla volta, 

è diventato uno strato di pelle in più. 

Pelle su pelle. Sempre la mia però.

Mi hai lasciato l’incapacità di chiedere aiuto, 

la bocca chiusa di giorno 

e gli occhi aperti di notte. 

I pensieri sotto le coperte, 

che ti tengono fredda, comunque. 

Mi hai lasciato album pieni di ricordi, 

che raccontavano solo mezza verità, 

l’altra la tengo in tasca 

e pesa come dieci sassi messi insieme, 

per questo il volo non l’ho spiccato più, 

perché i sassi non li scaglio altrove io, 

piuttosto muoio di peso. 

Neanche li semino in terra, 

che il dolore può crescere pure senz’acqua, 

sotto il sole e sul cemento. 

Basta un attimo ed il sasso cresce, 

diventa masso e poi macigno. 

Mi hai lasciato in eredità giorni pieni di te, 

pure senza te e ogni dubbio 

su come poteva essere, essere un’altra me. 

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