Aprimi

Ho pensato che i giorni, sommati gli uni agli altri, potessero allungare così tanto la distanza dal passato, da renderlo più innocuo. 

Ho pensato che le cose in superficie potessero occupare tutto lo spazio, così tanto da impedire di vedere il fondo. 

Ho pensato che il fondo, ad un certo punto, potesse servire solo come base per appoggiarci sopra il resto, tutto il bello che prima o poi. 

Ho pensato, vedendo rifiorire te ed imparando a rifiorire io, che il segreto di tutto fosse nei rami, vuoti e contorti sotto la neve, 

ma pieni e liberi tra i soffi di vento.

Ho pensato che le radici, nascoste sotto terra, potessero smettere di decidere quando e come, la vita o la morte dico. 

Ti ho pensata forte, una volta per tutte, abbastanza per ripartire sempre dal presente. 

Ho pensato stupidamente che i capelli si allungassero dalle punte e ho smesso di guardarti in testa.  

Come se non decidessero le radici, 

come se improvvisamente fossero sparite tutte le cicatrici.

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